[Arrivederci amore, ciao] Vol. 1: Storia di una canaglia

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LK
00martedì 16 novembre 2004 20:39
"canaglia" si fa per dire, eh... secondo me renderebbe più l'idea "figlio di pu*beeep*" o, visto il luogo di nascita del protagonista, "bergamasco di m*beeep*"
Ehm, ricomponiamoci...


Storia di una canaglia
di Carlotto - Crovi - Mutti - Bussacchini
Liberamente adattata dall'omonimo libro di Massimo Carlotto (ex membro di un movimento della sinistra extraparlamentare, attualmente scrittore di gialli/noir *link*), la storia inizia in un luogo inconsueto, una foresta del Sud America, con una scena di normale (ma non per questo meno cruda) vita animale: un coccodrillo che si procura il pranzo... solo per finire ucciso a colpi di mitra da un guerrigliero, a sua volta freddato da un compagno.
Quest'ultimo è il protagonista: incaricato dalla guerriglia di giustiziare il suo amico e compatriota Luca, colpevole di molestie sessuali sui prigionieri, esegue l'ordine senza nessuno scrupolo.
A partire da questo atto dovuto, Giorgio Pellegrini riassume la sua vita: da ragazzo che tentava di sfuggire alla noia borghese attraverso la militanza nell'estrema sinistra e qualche attentato di cui vantarsi al bar a fuggiasco, prima in Francia poi "a far l'eroe" in Sud America, inseguito da una condanna all'ergastolo dopo la morte di un metronotte
Vita ben diversa da quella che immaginavano lui e il suo defunto amico: pensando a come uscire da una pericolosa militanza rivoluzionaria che non lo interessa più di quanto lo interessasse la lotta armata negli anni settanta, fugge in Costa Rica, dove farà il barista per 7 anni.
Costretto ad andar via a causa della sua esuberanza sessuale, si ritrova nuovamente in Francia, per tornare infine in patria dopo aver ricattato gli ex compagni perchè qualcuno si assumesse le sue colpe: scoperto il piano parigino, vende i fiancheggiatori dell'ormai defunta organizzazione alla Digos e, dopo qualche mese di carcere, riparte dal bar e inizia una nuova carriera da criminale, gestendo gli "incontri" in un locale di lap-dance per poi tornare dal suo contatto alla Digos in cerca di manodopera per una rapina miliardaria, il cui epilogo si vedrà nel prossimo - e ultimo - volume

Questa è la storia di un uomo senza principi e senza scrupoli, che inizia presto a tradire aspirazioni e sogni, come pure tutte le persone che incontra, solo per l'interesse personale... che non si fa problemi ad andare a caccia di quarantenni e sfruttarne la vulnerabilità per i suoi scopi o a vendere quegli ex compagni che sono riusciti a rifarsi una vita...
Tutto questo in un volume in cui le scene metropolitane di Padova, Milano, Parigi, si alternano a quelle selvagge della foresta e paradisiache del Costa Rica in una serie di fermo-immagine spesso dipinti con toni scuri e poche luci, scanditi da didascalie e dialoghi secchi e realistici

Gorthan
00giovedì 18 novembre 2004 17:44
Una storia effettivamente molto dura, chiaramente una storia di denuncia sugli effetti che Bergamo potrebbe avere sui vostri figli e nipoti. Genitori! Scappate da quella città traviatrice e regalate alla vostra prole un futuro migliore!

Chiaramente il succo della storia sarà la rapina, che vedremo, a quanto ho capito, nel secondo e ultimo volume. Per ora, quindi, potrei dire di trovarmi di fronte ad un prologo.
I disegni di Andrea Mutti sono ancora molto legati al passato bonellide, ma si adattano bene alla storia grazie anche ai colori (acquarelli?) di Angelo Bussacchini.
Eidolon
00venerdì 19 novembre 2004 23:03
c'entra niente con la canzone?
LK
00venerdì 19 novembre 2004 23:15
Non saprei... però nel libro il titolo viene spiegato alla fine

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