Grande Petacchi
ma forse ancor più grande il giovane CUNEGO:bici: !
Ha i contorni dell'impresa sportiva il successo di Damiano Cunego, la nuova stella del ciclismo italiano, nel primo tappone dolomitico del Giro, la sedicesima frazione della corsa rosa, da San Vendemiano, in provincia di Treviso, a Falzes, in Val Pusteria. Il ventiduene veronese vince da solo, stacca tutti i rivali (e il compagno di squadra più "nobile" Simoni) e strappa la maglia di leader della classifica generale a Yaroslav Popovych.
Quattro le salite in programma, la Forcella Staulanza, il Falzarego, il Furcia e il Terento, a 8 km dal traguardo, partono in 17 dopo 20 km, ci sono anche due Saeco, Mazzoleni e Tonti, in una precisa strategia del ds Martinelli, massimo vantaggio un quarto d'ora, perchè il gruppo lascia fare, poi se ne va lo svizzero Aebersold, che però si pianta ai piedi del Terento, sul Furcia scatta Cunego, nessuno gli resiste, per strada "trova" i compagni di squadra che si fermano ad aspettarlo e lo scortano in discesa a velocità pazzesca, prende tre minuti di margine fra salita e discesa, raccoglie da solo i fuoriusciti della mattina, stacca anche l'ultimo a tenergli la ruota, il bravissmo Nocentini della Alessio (poi secondo al traguardo a 1'16"), e se ne va verso la fettuccia. Cede parecchio terreno anche Popovych, Simoni attacca e prende un vantaggio importante sull'ucraino, mentre soffrono gli altri uomini di classifica, da Garzelli a Pelizzotti a Noè, bene invece Figueras e Belli. Terzo di tappa è Moos su Illiano, Simoni chiude a 2'42", Popovych a 3'49". Cunego in rosa su Gonchar (a 1'14"), Popovych (2'22") e Simoni (2'38").