Antonio Buscé: "Addio azzurro, spero sia solo un arrivederci. Vado via, ma sarei rimasto volentieri"
L'esterno destro ceduto alla Reggina: "La piazza calabrese è entusiasta, ma questa città era ormai la mia seconda casa. Sono frastornato"
Antonio Buscé non è più un giocatore dell’Empoli. Dopo sette stagioni di azzurro l’esterno destro di Gragnano lascia. Da oggi pomeriggio è un giocatore della Reggina. Anzi già da ieri sera la trattativa era andata a buon fine con l’accordo tra il club azzurro e la società calabrese, ma soprattutto tra il club di Lillo Foti e il giocatore.
Sette anni, dal 2002 al 2009, sono davvero tanti. Buscé arrivò un po’ a sorpresa a metà della sessione di mercato di quell’estate dal Lumezzane, era l’Empoli di Baldini che era appena stato promosso in serie A. Buscé entrò una sera di Coppa Italia a Torino e da quel giorno praticamente non ha più mollato il posto da titolare. Oltre 240 presenze solo in campionato, 23 i gol, 6 dei quali nell’ultima stagione, suo miglior risultato nell’Empoli.
Insomma ha fatto la storia di questa società negli ultimi anni.
In queste stagioni era stato vicino alla cessione quando il Palermo lo cercò un paio di anni fa, poi l’anno scorso la Sampdoria di Mazzarri si era interessata. Ora l’offerta della Reggina, praticamente irrinunciabile, anche perché il club azzurro aveva fatto capire che Buscé faceva parte del gruppo di giocatori ‘fuori budget’ e quindi sul mercato.
Abbiamo intervistato Buscé a poche ore dalla partenza verso l’Umbria, dove la Reggina è in ritiro. Il centrocampista non nasconde la sua emozione per questa partenza da Empoli, città ormai diventata sua seconda casa.
“Che effetto fa? Beh, un effetto molto strano, non mi rendo ancora conto, sono passati tanti anni. E’ una sensazione davvero particolare, ancora non mi rendo bene conto. Purtroppo per come si erano messe le cose le scelte della società hanno portato a prendere questa decisione, è una cosa che non pensavo avvenisse mai. Volevo finire la carriera qui a Empoli. Qui è nato anche il mio ultimo figlio, Armandino, per me era come una seconda casa, poi è arrivata l'offerta della Reggina e così mi ritrovo a vestire una nuova casacca”.
Com’è avvenuta la trattativa?
“Ho parlato con il Ds della Reggina Martino ieri per la prima volta. Da quelle parti c'è entusiasmo. Vogliono risalire subito dopo la retrocessione. Stanno facendo una squadra competitiva per la B. Il direttore sportivo mi ha fatto capire di essere molto contento per aver portato a termine l'operazione. Novellino ha sempre spinto per un mio arrivo a Reggio Calabria. Mi hanno chiesto quando vado in ritiro, mi sono preso qualche ora di tempo per sistemare le cose. Dovevo essere in ritiro già ieri sera, ma l'ho saputo tardi, per cui ho chiesto un giorno per organizzarmi, sono frastornato. Ripartire da capo non è facile”.
A quanto pare Antonio avrebbe rinunciato anche a qualche soldo per restare in azzurro…
“Che ci fosse l’idea di cedermi lo sapevo, a livello mio personale speravo si potesse trovare un accordo per finire qui la carriera. Ero disposto a rinunciare anche a tanti soldi. Ma è andata così. Peccato perché dietro una cessione, come potete immaginare, ci sono tante conseguenze dietro. Ho tre figli che qui sono cresciuti e non sono più giovanissimo. Iniziavo a ragionare in un modo diverso. Mi dispiace se ultimamente ci sono state delle incomprensioni anche fuori dal campo. Qui a Empoli ho dato tanto, ma lascio anche tanto. A questo spero solo di togliermi a Reggio Calabria delle soddisfazioni che qui nelle ultime due stagioni non sono riuscito a raggiungere”.
Buscé sarà uno degli avversari dell’Empoli dunque…
"Con i compagni ci incontreremo da avversari, qualcuno ieri sera in ritiro aveva anche le lacrime agli occhi, come del resto anche io, sono ragazzi che conosco da una vita. A livello personale lo scorso anno credo di aver dato un buon contributo. I gol lo dimostrano, purtroppo le cose non sono andate come mi e ci si aspettava tutti. Ci sono stati due mesi di black out che hanno inciso davvero tanto. Vengo via davvero a malincuore, come del resto i miei figli e mia moglie. Ma adesso non posso che fare le valige e andare via.
Spero di tornare a Empoli anche in altre vesti, mai dire mai, intanto faccio questi ultimi due anni di carriera e poi vedremo se potrò fare ritorno qua”.
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